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5 maggio 2014: Ripensare l'Europa
 
Nono ciclo di incontri
15 novembre 2013
29 novembre 2013
6 dicembre 2013
13 dicembre 2013
vedi ciclo
 
Ottavo ciclo di incontri
21 febbraio 2013
15 marzo 2013
12 aprile 2013
10 maggio 2013
vedi ciclo
 
Settimo ciclo di incontri
15 novembre 2012
5 dicembre 2012
20 dicembre 2012
vedi ciclo
 
11 ottobre 2012: per Ivan della Mea
 
Sesto ciclo di incontri
13 aprile 2012
20 aprile 2012
27 aprile 2012
2 maggio 2012
vedi ciclo
 
Quinto ciclo di incontri
9 marzo 2012
16 marzo 2012
30 marzo 2012
vedi ciclo
 
Quarto ciclo di incontri
20 gennaio 2012
27 gennaio 2012
3 febbraio 2012
10 febbraio 2012
17 febbraio 2012
vedi ciclo
 
Terzo ciclo di incontri:
21 ottobre 2011
4 novembre 2011
11 novembre 2011
25 novembre 2011
vedi ciclo
 
14 ottobre 2011: per Gigi
 
28 settembre 2011
 
Cicli in preparazione
 
Chiusura prima stagione:
26 maggio 2011
 
Secondo ciclo di incontri:
11 marzo 2011
25 marzo 2011
1 aprile 2011
8 aprile 2011
15 aprile 2011
vedi ciclo
 
Primo ciclo di incontri:
14 gennaio 2011
21 gennaio 2011
28 gennaio 2011
4 febbraio 2011
11 febbraio 2011
vedi ciclo
 
 
 
 
 
Questi tre incontri rimandano ad altri dello scorso anno, conclusi dall’intervento di Serge Latouche, ma per insistere con maggior forza su alcuni concetti primari: la terra è un bene comune, i suoi frutti ci consentono di vivere non va violentata, il paesaggio è la nostra storia e bellezza, non si può impunemente continuare a distruggerlo; queste convinzioni vanno però sostenute e dimostrate secondo un nuovo paradigma: uscire dallo sfruttamento, non far coincidere produttività con impoverimento, sviluppo con mostri ambientali. Dando risalto al “buon esempio” o alle proposte virtuose, nel segno del rispetto e della sobrietà nell’uso del suolo, dello spazio urbano, delle risorse ancora disponibili. Lo zero - dicevamo - è numero magico: vuol dire basta cemento e desertificazione; basta ad una agricoltura coniugata con la chimica. Infine, va pure affermato che per il rilancio economico serve un “buon credito” che non strozzi chi ne ha bisogno, che incoraggi a chiederlo, che tolga dalla disperazione chi ancora crede nel valore del lavoro e della creatività. Dunque bisogna far conoscere e diffondere le buone pratiche; bisogna imporle come dovere e forma di cittadinanza responsabile. Senza perdere altro tempo. Come ha detto Mario Tozzi nel suo intervento, se il desiderio di accumulo è la sola forza che ci differenzia nel mondo animale, sarà anche il segno della nostra disfatta; invece, il futuro è sotto i piedi. In tutti i sensi.
 

Per raggiungere il complesso di San Cristo (in cortile ampio parcheggio) si entra da piazza Tebaldo Brusato, via Cattaneo, svoltando a destra in via Veronica Gambara e salendo fino alla Chiesa di San Cristo, dei missionari saveriani.

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