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5 maggio 2014: Ripensare l'Europa
 
Nono ciclo di incontri
15 novembre 2013
29 novembre 2013
6 dicembre 2013
13 dicembre 2013
vedi ciclo
 
Ottavo ciclo di incontri
21 febbraio 2013
15 marzo 2013
12 aprile 2013
10 maggio 2013
vedi ciclo
 
Settimo ciclo di incontri
15 novembre 2012
5 dicembre 2012
20 dicembre 2012
vedi ciclo
 
11 ottobre 2012: per Ivan della Mea
 
Sesto ciclo di incontri
13 aprile 2012
20 aprile 2012
27 aprile 2012
2 maggio 2012
vedi ciclo
 
Quinto ciclo di incontri
9 marzo 2012
16 marzo 2012
30 marzo 2012
vedi ciclo
 
Quarto ciclo di incontri
20 gennaio 2012
27 gennaio 2012
3 febbraio 2012
10 febbraio 2012
17 febbraio 2012
vedi ciclo
 
Terzo ciclo di incontri:
21 ottobre 2011
4 novembre 2011
11 novembre 2011
25 novembre 2011
vedi ciclo
 
14 ottobre 2011: per Gigi
 
28 settembre 2011
 
Cicli in preparazione
 
Chiusura prima stagione:
26 maggio 2011
 
Secondo ciclo di incontri:
11 marzo 2011
25 marzo 2011
1 aprile 2011
8 aprile 2011
15 aprile 2011
vedi ciclo
 
Primo ciclo di incontri:
14 gennaio 2011
21 gennaio 2011
28 gennaio 2011
4 febbraio 2011
11 febbraio 2011
vedi ciclo
 
 
 
   

La quarta rivoluzione: il digitale e i nuovi saperi

Dall'e-book all'iPad, sta mutando il rapporto tra lettura e supporto materiale per quel che riguarda la lettura privata, la lettura mirata nel settore educational, la pubblicazione in rete dell'editoria accademica, la distribuzione e l'uso scolastico, le forme di narrazione attraverso i videogiochi o i blog dedicati, le risorse delle app nelle loro molteplici possibilità: insomma, ad un mondo che cambia risposte che cambiano. Che devono però muoversi verso la non-subalternità alle nuove pratiche tecnologiche, ma verso il loro utilizzo consapevole per una crescita culturale complessiva della società.


Ripensare le città del mondo – l'architettura sostenibile

Da Le città del mondo di Elio Vittorini a Le città invisibili di Italo Calvino, la riflessione sulla città come comunità e come "forma" di vita individuale e collettiva deve fare i conti oggi da un lato con una mobilità sociale e culturale sempre più forte, con nuove forme di "nomadismo", dall'altra con la necessità di modelli meno distruttivi del territorio, più capaci di affermare in termini concreti la loro "sostenibilità" oltre che il rispetto la salvaguardia il recupero del contesto; contro il degrado dello sviluppo ad ogni costo, contro uno sfruttamento economico alla lunga improduttivo, non solo distruttivo.


Cos'è oggi il lavoro

Licenziamenti, cassa integrazione, delocalizzazione da un lato, precariato, fuga, sfruttamento, assenza di garanzie, lotte tra poveri dall'altro sono le condizioni in cui il lavoro, l'impiego, la professione subiscono processi di deterioramento, di proletarizzazione senza contropartite o convincenti risposte. Problema italiano e non solo italiano, ma l'inserimento nel quadro internazionale, sebbene risulti determinante ai fini della comprensione dello sviluppo economico, non spiega a sufficienza la realtà italiana. I fattori decisivi per alcuni sono endogeni, nazionali: a una strutturale insufficienza di cultura competitiva interna si somma la carenza di infrastrutture materiali e istituzionali quali il quadro giuridico/legale e la farraginosità dell'amministrazione pubblica da un lato, l'instabilità delle politiche finanziarie dall'altro. Ma non c'è solo questo. C'è bisogno di molto di più: di ripensare secondo altri paradigmi i modelli e le finalità dell'occupazione, di ogni occupazione.


La grande transizione: la decrescita come passaggio di civiltà

Nel settembre (19-23) 2012 a Venezia si terrà la IV Conferenza internazionale sulla decrescita economica per la sostenibilità ecologica e l'equità sociale; l'Associazione per la Decrescita italiana propone di aggiungere al titolo generale della 4th International Conference on degrowth for ecological sustainability and social equity una specifica tematica: La grande transizione: la decrescita come passaggio di civiltà. La decrescita rappresenta oggi infatti non solo un invito ad abbandonare l'ossessione dello sviluppo illimitato, ma anche lo sforzo più complessivo per misurarsi con la grande fase di discontinuità che la nostra civiltà ha di fronte a sé.
Questioni quali la crisi climatica ed ecologica, il saccheggio delle risorse, il picco del petrolio e la crisi energetica, le lotte per la giustizia sociale ed ambientale, a fronte di una dipendenza crescente dalle tecnologie e di una crisi del legame sociale ci ricordano la vastità della sfida che ci attende. Si tratta di intraprendere un percorso di riconversione che implica la re-significazione dell'idea stessa di benessere o di ben vivere, la ridefinizione di un patto di solidarietà tra generazioni.
Un cambiamento dunque che pone in agenda temi e problemi apparentemente molto differenti: lavoro, reddito, consumi, rifiuti, energia, tecnologia, mobilità, educazione, cittadinanza, ma in realtà inestricabilmente collegati.
La nostra associazione "Ripensare il mondo" si è aggregata al comitato organizzatore per discutere nel corso dell'anno temi da riproporre alla conferenza.